Il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) è un museo statale italiano. In virtù del suo ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti, è considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo nell’ambito dell’arte classica greco-romana.
Il museo è costituito da collezioni private acquisite o donate alla città nel corso dei secoli, quali le collezioni Borgia, Santangelo, Stevens, Spinelli. I nuclei principali sono tre:
la collezione Farnese, formata da reperti di Roma e dintorni e trasferita a Napoli nel ‘700;
le collezioni pompeiane, in larga parte borboniche, con reperti provenienti dall’area vesuviana;
Gli importanti lavori di restauro e di ristrutturazione dell’edificio avviati nel 2012 consentiranno la realizzazione di una riorganizzazione globale delle collezioni secondo criteri espositivi nuovi, permettendo inoltre che alcune raccolte rimaste escluse dalla visita per decenni, possano trovare definitiva sistemazione dentro l’edificio[7]. I reperti da molto tempo non più esposti al pubblico riguardano la numismatica ed una ricca parte della statuaria pompeiana: si stima che i pezzi in deposito siano in quantità tre volte superiore rispetto a quelli esposti e che gli stessi occupino allo stato attuale tre livelli dei sotterranei del palazzo ed un piano del sottotetto[8].
Il museo è ospitato nel palazzo degli Studi, costruito nel 1585 come caserma di cavalleria; l’edificio ha una certa rilevanza architettonica, essendo uno dei più imponenti palazzi monumentali di Napoli. Inoltre insiste sull’area della necropoli di Santa Teresa, area sepolcrale dell’antica Partenope. Dal 2005 nella sottostante stazione della metropolitana “Museo” è stata aperta la stazione Neapolis, in cui piccoli ambienti che si succedono tra loro espongono i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi della metro ed entrati a far parte del patrimonio museale.
È di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2014 lo ha annoverato tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale.
Origini e Real museo borbonico
Giunto sul trono di Napoli Ferdinando IV, dopo aver espulso nel 1767 i Gesuiti dal regno di Napoli, nel 1777 spostava definitivamente l’università dei Regi Studi nel loro ex convento del Salvatore e decideva quindi di trasferire nel liberato Palazzo degli Studi – secondo un progetto di completamento e di adeguamento ai fini accademici e museali redatto da Ferdinando Fuga e rielaborato da Pompeo Schiantarelli, che realizzò la gran parte dell’opera – sia il “Museo Hercolanese” dalla reggia di Portici che il “museo Farnesiano” dalla reggia di Capodimonte, oltre alla biblioteca ed alle scuole di Belle Arti.
Il progetto prevedeva una netta separazione tra i vari nuclei con al pianterreno il museo Hercolanese intorno al cortile occidentale, la quadreria farnesiana invece intorno al cortile orientale, mentre gli ambienti sul piano ammezzato venivano destinati da un lato al bibliotecario ed al restauro, dall’altro alle accademie ed allo “studio del nudo”. Il “Gran Salone” al primo piano invece fu destinato ad accogliere la biblioteca farnesiana.
Tra il 1786 ed il 1788 Ferdinando IV riuscì, nonostante le vive proteste e l’opposizione di papa Pio VI, a trasferire da Roma a Napoli le ricche e importanti collezioni di antichità farnesiane ereditate da sua nonna Elisabetta Farnese. Ciò richiese un progetto di ampliamento del museo.
Dopo la parentesi murattiana, ritornando il re Ferdinando IV sul trono di Napoli (ora come “Ferdinando I Re delle Due Sicilie”), il 22 febbraio 1816 egli decretava ufficialmente l’istituzione del “Real Museo Borbonico”. In questa occasione fu eseguita da Antonio Canova una scultura dedicata a Ferdinando posta sullo scalone monumentale del museo.
Museo Nazionale
Dopo l’unità d’Italia, il Museo Nazionale divenne di proprietà dello Stato e subì diversi cambiamenti. Nel 1862-1864, a causa della mancanza di spazio, furono trasferite le accademie, e la biblioteca drammatica ed archivio musicale del conte Eduardo Lucchese Palli fu donata allo Stato nel 1888. Il museo resistette agli attacchi durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie anche a segnalazioni speciali sui tetti. Durante l’occupazione tedesca, il soprintendente Amedeo Maiuri difese strenuamente l’edificio. Nel dopoguerra, il museo subì un lungo processo di ripristino, con il recupero di opere depredate dai tedeschi. Nel 1957, la pinacoteca fu trasferita nella reggia di Capodimonte, rendendo il museo esclusivamente archeologico. Ulteriori lavori e revisioni sono stati compiuti per preparare il museo per le Olimpiadi del 1960, migliorando gli allestimenti e conducendo una revisione inventariale degli oggetti conservati nei depositi.
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2. origini e real museo borbonico
3. museo nazionale
1. Nationales Archäologisches Museum von Neapel
1. National Archaeological Museum of Naples
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info e Accessibilità
Piazza Museo, 19, 80135 Napoli NA
081 442 2149
www.mann-napoli.it
Ascensore accessibile in sedia a rotelle
Bagno accessibile in sedia a rotelle
Ingresso accessibile in sedia a rotelle
Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
Adatto ai bambini
Dove si trova
orari apertura
Giorni | Mattina | Pomeriggio |
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Lunedì | 9:00- | -19:30 |
Martedì | chiuso | chiuso |
Mercoledì | 9:00- | -19:30 |
Giovedì | 9:00- | -19:30 |
Venerdì | 9:00- | -19:30 |
Sabato | 9:00- | -19:30 |
Domenica | 9:00- | -19:30 |